Chi osserva la faccia visibile della luna, con un buon cannocchiale, può notare, fra il mare della Tranquillità (quello dove avvenne il primo allunaggio nel 1969) ed il mare della Fecondità, un piccolo mare chiamato mare del Nettare. Al confine meridionale di quest’ultimo si trova il cratere Fracastoro (ufficialmente Fracastorius) intitolato ad un illustre medico italiano, appunto, Girolamo Fracastoro.
Girolamo Fracastoro nacque a Verona nel 1478, fu un medico ma anche filosofo, astronomo, geografo, teologo e letterato. Fu grande amico di Nicolò Copernico, lavorò anche come professore di Logica a Padova e come medico personale (archiatra) di Papa Paolo III. Morì nel 1553 in una piccola frazione del comune di Affi, situato nell’alta provincia veronese.
E’ stato uno dei fondatori della moderna patologia, fu il primo ad ipotizzare e verificare che le infezioni fossero dovute a germi portatori di malattia, con la capacità di moltiplicarsi nell’ organismo e di contagiare altri attraverso la respirazione o altre forme di contatto.
Fu autore del trattato “Syphilis sive de morbo gallico” (Sifilide, ossia sul “mal francese” – che da allora in poi sarebbe stato chiamato sifilide) sotto forma di poemetto in esametri e del “De contagione et contagiosis morbis” (Sul contagio e sulle malattie contagiose) nel 1546. Quest’ultimo può essere considerato come la base su cui si fonda la patologia moderna.
In piazza dei Signori a Verona c’è una statua a lui dedicata. La statua rappresenta la sua figura intera con in mano una sfera che rappresenta il mondo. Questa sfera fu battezzata la bala de Fracastoro, dove bala in veneto vuol dire palla. In prossimità della statua vi era il passaggio per il vecchio tribunale che veniva utilizzata da giudici e avvocati oltre ad essere vicina a tutti i palazzi del potere di quel tempo. La bala è legata ad una profezia: cadrà sulla testa del primo galantuomo che passerà sotto.
Purtroppo dobbiamo segnalare che questo evento non si è mai verificato.
Essendo medico personale di Papa Paolo III (al secolo Alessandro Farnese) nel 1545 Girolamo Fracastoro venne nominato Medico Ufficiale Del Concilio Ecumenico di Trento.
A seguito di un suo referto, redatto sotto giuramento, nel 1547 la sede del concilio venne trasferita a Bologna, suscitando varie perplessità e critiche per una supposta acquiescenza ai desideri del partito papale. In realtà c’erano serie motivazioni poiché all’epoca ci fu una mortale epidemia di tifo petecchiale nel territorio trentino, anche se di non grande virulenza.
La figura di Girolamo Fracastoro appare particolarmente importante non solo per la sua attività di medico, ancorchè di grande valore scientifico, ed in questa sede preferiamo ricordarlo come filosofo, astronomo e soprattutto letterato.
A tale proposito bisogna ricordare una raccolta di opere, edita nel 1555 a Venezia, che, oltre ai testi di medicina, comprende: Homocentricorum sive de stellis liber, un trattato sulle sfere omocentriche dedicato a Paolo III, di cui l’autore è anche stato medico; De causis criticorum dierum, riguardante i giorni critici della malattia; Turrius sive de intellectione, dialogo di carattere gnoseologico; Fracastorus sive de anima, dialogo di argomento psicologico; Naugerius sive de poetica, riguardante appunto la poetica; De sympathia et antipatia rerum, un testo di filosofia naturale.
In qualità di astronomo, sembra che, insieme a Pietro Apiano, sia stato il primo a scoprire che le code delle comete si presentano lungo la direzione del Sole, anche se in un verso opposto ad esso.
Il dialogo Naugerius è stato indubbiamente uno dei libri più famosi del Cinquecento sull’argomento “la poetica” Qui l’autore considera aristotelicamente la poesia come rappresentazione universale, anche se, nell’affrontare il suo discorso, si avvale di molti elementi di origine platonica. Egli sostiene che l’artista deve essere libero nel trasporre la bellezza universale, interna agli oggetti, in forme sensibili.
Nel De sympathia et antipatia, Fracastoro sostiene che tutte le cose del mondo, sono connesse da una forza naturale e universale che definisce “simpatia”. Tale forza non è intesa dall’autore in senso spirituale, ma fisico e naturale, In altri termini l’autore sostiene l’attrazione delle “cose simili” e la “repulsione” delle “cose dissimili”. Su questa base, Girolamo Fracastoro giustifica la cosiddetta “magia naturale”, fondata sul concetto di “attrazione fisica”, mentre respinge la magia demoniaca.
Egli rifiuta spiegazioni dei fenomeni basate su “cause occulte”, perché le ritiene non accettabili da un vero filosofo. A suo parere, i “fatti” vanno analizzati ed osservati al fine di elaborare, a partire da questi, ampie generalizzazioni induttive. Fracastoro, pertanto, afferma che l’astrologia e il pitagorismo siano da respingere, in quanto, a suo parere, interpretano i fatti in maniera arbitraria. Il filosofo ribadisce che in tutti i tipi di indagini è doveroso attenersi alla descrizione e alla misurazione dei fenomeni.
In conclusione non possiamo definire Girolamo Fracastoro come un “medico artista” o un “medico scrittore” in senso stretto, poiché sarebbe riduttivo definirlo tale. Egli va invece considerato una grande mente che spaziando dalla medicina alla filosofia, dalla letteratura all’astronomia, ha rappresentato una pietra miliare nel progresso della scienza e della cultura più in generale.
Alberto Catalano