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Di Prinzio Ferrobattuto

Premio Eccellenze di Casa Nostra 2019 ad una delle più antiche aziende nel settore del ferrobattuto. Tradizione e innovazione per la famiglia Di Prinzio.

Uno dei più antichi mestieri ancora oggi portati avanti con amore e passione dalla famiglia Di Prinzio. L’arte del ferrobattuto continua a far prendere forma al metallo per eccellenza.

La prima bottega di ferro battuto col nome Di Prinzio, apre a Guardiagrele  nel 1856. Da quel giorno generazioni di fabbri e maniscalchi si sono succedute, tramandando di padre in figlio l’amore e i segreti di quest’arte.

Raffaele, Luciano e Bruno sono tre fratelli che crescono nella bottega artigiana di famiglia e si cimentano in piccoli lavori artistici, fino a quando decidono di far diventare l’arte della lavorazione del ferro battuto la loro principale attività . Nasce così, nel 1972, la “Raffaele Di Prinzio & F.lli S.n.c.”, indiscussa e affermata impresa artigiana abruzzese.

Fin dai primi anni d’attività le realizzazioni in ferro battuto dei fratelli Di Prinzio affascinano abruzzesi e non solo. Importanti commissioni arrivano da città del Vaticano; la Madonna dei Miracoli col Bambino e il vecchietto di Pollutri in preghiera sono due opere in ferro battuto realizzate su incarico di Papa Albino Luciani. Del 1978, invece, è la Croce Pastorale per Papa Giovanni XXIII. Nel 2000 Papa Karol Wojtyla è omaggiato del simbolo del Giubileo, forgiato a mano e interamente realizzato in ferro battuto.

Numerose opere sono sparse un po’ in tutta Italia e nel mondo. La prima grande e importante opera in ferro battuto è “Basta la Guerra”, raffigurante un’aquila che afferra una mitragliatrice, oggi posta sul colle dell’antica città di Juvanum a Montenerodomo (Chieti) in ricordo dei caduti per la patria.
La città di Vasto, nel 1989, commissiona una croce in ferro battuto di 15 metri per celebrare il gemellaggio con la città australiana di Perth.

A Prato, il Conte Franco Santellocco Gargano affida ai maestri Di Prinzio la realizzazione delle recinzioni in ferro battuto della famosa dimora storica conosciuta col nome di Castello della Rocca di Vernio. Oltre alla recinzione, l’impresa abruzzese è incaricata di restaurare e sistemare tutte le opere interne ed esterne in ferro battuto –  recinzioni, letti, stemmi, lampadari, divisori floreali – risalenti a epoche storiche precedenti.

Negli anni si sono cimentati non solo nella realizzazione di grandi opere, ma anche in vere e proprie sculture forgiate in ferro battuto, come l’opera “L’Aquila e il Pesce Leone”, oggi conservata a Palazzo Venezia a Roma, o i fregi creati per le Armi e i Corpi delle Forze Armate.

Negli ultimi anni la scomparsa di Luciano, prima, e Bruno, poi, ha costretto l’unico fratello rimasto, Raffaele, a riorganizzare l’azienda di modo che figli e nipoti potessero continuare a dedicarsi alla lavorazione del ferro battuto. Per questo nasce la Ferro battuto Di Prinzio Srl, operante nello stabilimento di Fara Filiorum Petri, facilmente raggiungibile da Chieti e Pescara.

Redazione

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