Nicoletta Di Gregorio si racconta su Italia è Magazine. Mi accoglie in forma privata nella sua abitazione dove vive con la mamma, la splendida neo centenaria Italina, festeggiata dai sindaci di Pescara e Civitaquana, nella sala consiliare del Comune di Pescara. Nicoletta Di Gregorio è una donna motivata e da sempre promuove cultura. Poetessa di fama nazionale, editore, già presidente dell’associazione Editori Abruzzesi, attualmente Presidente della Fondazione Pescarabruzzo e dell’Eremo Dannunziano. Ci accomodiamo e iniziamo la nostra conversazione.
Ci parli della sua esperienza editoriale. Come si è avvicinata a questo settore?
Da giovanissima e in modo spontaneo grazie alla passione per la lettura che mi coinvolgeva tanto da leggere 5-6 libri al mese e poi mi piaceva molto scrivere. All’età di 6-7 anni avevo già le idee chiare: volevo fare il poeta. Mi interessavano tutti i generi letterari: poesia, narrativa, libri sulla natura e poi, in età adolescenziale, anche libri di psicologia e filosofia. Queste due passioni, la lettura e la scrittura, mi hanno portato a intraprendere l’attività di editrice.
È stata per 24 anni Presidente dell’Associazione Editori Abruzzesi?
Sì, e mi sono impegnata con grande partecipazione per offrire a tutti i valenti editori abruzzesi una maggiore visibilità a livello nazionale, attraverso le rassegne editoriali, quali la Rassegna dell’Editoria abruzzese che oggi, con la presidenza dell’editore Elena Costa che ne ha riproposto la continuità, è arrivata alla XX edizione. Da non dimenticare la presenza dell’associazione al salone di Torino. Sotto la mia presidenza, inoltre, è stato promosso il progetto di legge sull’editoria adottato in seguito dalla Regione Abruzzo, diventando così una delle prime in Italia ad avere all’interno del settore cultura una particolare attenzione per l’editoria.
È una poetessa di fama nazionale. Le sue poesie sono molto apprezzate. Come detto è una passione che nasce da piccolissima. Qual è la sua fonte di ispirazione?
Ciò che mi ispira è la simbologia della natura in relazione con l’uomo, perché credo fortemente che l’uomo stesso ne sia parte integrante. La profondità dell’animo umano e la natura si fondono in un unico afflato, in una visione francescana dell’esistenza, e ciò che muove tutto è per me la fascinazione della parola.
Nel 2013 è entrata alla Fondazione Pescarabruzzo come vice Presidente e dal 2018 è alla presidenza. È l’unico poeta in Italia a presiedere una fondazione di origine bancaria. Cosa rappresenta per lei tutto questo?
Rappresenta un percorso di attività professionale e di vocazione culturale, che si completano con le finalità etiche della Fondazione Pescarabruzzo, quali la crescita sociale, economica e culturale per migliorare le condizioni della comunità di appartenenza. Sono onorata di poter operare in sintonia e continuità con il lavoro portato avanti negli anni da chi mi ha preceduto, in particolare con il Prof. Nicola Mattoscio, Direttore Generale e già Presidente della Fondazione Pescarabruzzo.
Qual è lo scopo principale della Fondazione e quali sono i settori di intervento?
La Fondazione Pescarabruzzo interviene nella crescita di vari settori della vita sociale, quali quelli dell’arte, della cultura, dell’istruzione, della formazione, della salute pubblica, della ricerca scientifica e tecnologica e della promozione dello sviluppo economico locale. Tra le tante iniziative che la Fondazione ha sostenuto, vorrei ricordare “La Cittadella dell’accoglienza” gestita dalla Caritas che elargisce pasti giornalieri ai più bisognosi; la realizzazione del “Ponte del mare” che caratterizza la città di Pescara nella sua modernità; il sostegno del recupero di opere d’arte, monumenti storici tra i quali la ristrutturazione post terremoto di S. Clemente a Casauria e il recupero e la salvaguardia di beni artistici. Nel settore arte e attività culturali abbiamo individuato l’importanza di creare la “Pescara Cityplex” un progetto che recupera a beneficio del territorio l’utilizzo di tre importanti cineteatri. Abbiamo individuato l’importanza di creare l’iniziativa “Film Commission” a sostegno di registi e attori del territorio e non solo, tra cui il film di Guido Chiesa “Ti presento Sofia” girato a Pescara nel 2018, con gli attori Fabio De Luigi e Micaela Ramazzotti e il cortometraggio del regista Francisco Josè Fernandez “Il mare di Gabriele”, una storia d’amore tra D’Annunzio e Barbara Leoni con le voci di Giancarlo Giannini e Giuliana De Sio.
Quali sono state le iniziative che più l’hanno coinvolta?
Ogni progetto mi coinvolge professionalmente ed emotivamente. Un altro importante settore a me caro è quello delle arti visive che ha annoverato prestigiose mostre e la pubblicazione dei relativi cataloghi, tra cui quelle dedicate agli scomparsi Andrea Pazienza, uno dei maggiori e innovativi disegnatori di fumetti in Italia e mio carissimo compagno di scuola, e Ivan Graziani, eccellente cantautore e disegnatore. Vorrei ricordare alcune esposizioni di alcuni dei maggiori artisti contemporanei che caratterizzano la storia artistica regionale e nazionale, quali Albano Paolinelli, Franco Summa e Sandro Visca. È stata rivolta attenzione anche all’arte fotografica, e cito la recente esposizione di Stefano Schirato, fotografo di fama internazionale. Per quanto riguarda la collana di letteratura della Fondazione Pescarabruzzo, mi fa piacere menzionare l’antologia da me curata “Nutrimenti. Poeti italiani per l’Expò”, che annovera alcuni tra i maggiori poeti italiani e abruzzesi, e che è stata presentata in prestigiose sedi istituzionali in Italia. Un altro importante settore d’intervento che mi coinvolge particolarmente e che si va rafforzando negli anni è quello teso a incrementare le attività di cooperazione allo sviluppo relative ai progetti da realizzare in Eritrea, Togo, Kenia, Congo ed Albania.
La famiglia è molto importante per te. La sua mamma ha appena compiuto 100 anni e per lei c’è stata una grande festa?
La famiglia è basilare per il sostegno della società; in particolare l’insegnamento della mia mamma, ormai centenaria, è stato fondamentale per la mia crescita morale, culturale, religiosa e professionale. Come lei ha ricordato, alla mia mamma è stata tributata una grande festa dalle maggiori autorità cittadine, di cui noi siamo state profondamente commosse e onorate.
di E. G. Diamante