In questo numero voglio soffermarmi a parlare di uno dei Parchi nazionali più antichi d’Italia, il Parco nazionale del Gran Paradiso, istituito nel 1922, un anno dopo la nascita del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Con i suoi 71.043,79 ha, rappresenta una delle più belle aree naturali protette della nostra penisola. Anticamente fu luogo di caccia dei Re di Sardegna Carlo Felice (1821) e Re Vittorio Emanuele II (1850) che estasiato dalle valli e dall’abbondanza di cacciagione, decise di costituire la Riserva reale di caccia (1856). Fu luogo di caccia anche dei suoi successori Re Vittorio, Umberto I e di Vittorio Emanuele III che nel 1919 cedette allo Stato italiano il territorio del Gran Paradiso, con la clausola che si istituisse un parco nazionale, da lui fondato qualche anno dopo (1922) durante il governo di Mussolini. Nel 1947 viene infine istituito l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, nel 2000 riconosciuto come sito di interesse comunitario e nel 2014 entra a far parte della “green list” mondiale delle aree protette. Il parco interessato da cinque valli principali con una fascia montuosa che va dai 3000 ai 4000 metri d’altitudine, conta 59 ghiacciai per la maggior parte formati durante la piccola glaciazione del secolo XVII. I suggestivi laghi dislocati in tutta l’area del Parco e le cascate completano questo luogo suggestivo. La fauna ricca e variegata vanta camosci, stambecchi, volpi e numerose coppie di aquile reali, marmotte, lupi e altre specie di volatili come poiane, picchi, cince, pernici bianche, gracchi, sparvieri, astori, allocchi e civette. Nell’ultimo decennio è stato reintrodotto il gipeto, un avvoltoio tra i più rari e grandi d’europa, comunemente noto come avvoltoio barbuto o avvoltoio degli agnelli. Non mancano rettili e pesci d’acqua dolce. È possibile, con il supporto tecnico qualificato, praticare trekking e sci alpinismo ed inoltre per i non vedenti è presente un sentiero attrezzato. Il Parco infine offre la possibilità di svolgere attività nei campi avventura e campi di lavoro e di soggiornare nei numerosi rifugi ma non mancano strutture ricettive nelle diverse località all’interno del parco sia in Valle d’Aosta che in Piemonte. I comuni inseriti all’interno del Gran Paradiso sono: Cogne; Aymavilles; Valsavarenche; Introd; Villeneuve; Rhémes-Notre-Dame e Rhémes-Saint-Georges in Valle d’Aosta e Ceresole Reale, Noasca, Locana, Ribordone, Valprato Soana e Ronco Canavese in Piemonte. Località che offrono al visitatore tranquillità e aria salubre accompagnata dagli ottimi prodotti enogastronomici, da non dimenticare le piccole attività artigianali che producono pezzi in cuoi, rame e ferro battuto. Degno di nota è il Santuario di Prascondù, intitolato alla Madonna di Loreto in stile barocco. Meta di turisti e fedeli.
di Elena Costa