Nel Parco Nazionale del Gargano
Posta sull’estremità nord del Tavoliere, tra i torrenti Vallone e Candelabro, Apricena fu fondata da Federico II, che in questa zona era solito recarsi a caccia. Da un accampamento imperiale ed in seguito ad una partita di caccia e successiva cena di cinghiale (Apri Coena) nacque il nuovo borgo, chiamato “Pricine”e “Procina”, dal latino porcus, ossia cinghiale.
Città del marmo e della pietra
Secondo polo nazionale d’estrazione di materiali lapidei, Apricena è rinomata per l’estrazione e la lavorazione del marmo. La produzione locale copre il 90 % di quella regionale e il 20% della nazionale, classificando l’intera area come la più importante del Meridione d’Italia, sia per quantità dei materiali estratti che per la qualità dei prodotti offerti sul mercato, anche estero. Le varietà estratte, ondagata, silviabella, serpeggiante classico, filettato, biancone, si caratterizzano per la versatilità d’uso e la robustezza nella lavorazione a spessore. Sono infatti utilizzate prevalentemente nelle opere di pavimentazione e rivestimenti sia all’interno che all’esterno. Le tonalità delle pietre estratte oscillano tra il beige, l’avorio ed il rosato. Utilizzata per la costruzione di Castel del Monte a Bari, ultimamente la pietra di Apricena è stata adoperata per la realizzazione della nuova chiesa di Padre Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo.
Da visitare
Palazzo Baronale o Torriolo costruito nel 1658, con incorporati i resti di quello che fu il castello di Federico II;
Parrocchiale di San Martino, con all’interno un pregevole rilievo in pietra raffigurante una Madonna con Bambino di epoca tardo-romanica;
Torre dell’Orologio;
I resti della Selva della Rocca: La chiesa fu probabilmente edificata tra il VIII e il IX sec. ad opera dei monaci benedettini. Con pianta a croce latina con transetto, è costituita con una unica navata absidata;
Monastero di San Giovanni in Piano, risalente al IX secolo;
Le rovine di Castel Pagano, antica rocca saracena edificata da Federico II.
Bellezze naturalistiche: Dolina Pozzatina e Grotte Ingrano
Localizzata in località “Valle majora”, la Dolina Pozzatina è la più grande e spettacolare del Gargano, con un’imponente conca profonda più di 100 metri e un perimetro di 1.850 m. Il territorio circostante è caratterizzato da un altopiano carsico con depressioni doliniformi e substrato geologico di calcare cretacico.