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ESPOSTO ALLE PROCURE PER CHIEDERE LA CHIUSURA DELLA PISTA CICLOPEDONALE COSTA DEI TRABOCCHI

L’Associazione Sandro Pertini, in collaborazione con l’ASSOCIAZIONE New Zone (Arte Natura- Nuove Vie) nel segno e nell’insegnamento Pertiniano, vero disinfestante delle mafie, delle ndranghete e delle cosche di ogni tipo e vero Ecologista Costituzionale, a difesa del patrimonio UNESCO e gioiello dell’Abruzzo, La Costa dei TRABOCCHI, al fine di contrastare il quotidiano assalto senza regole, senza sicurezza per le persone e per la natura e senza alcun presidio di vigilanza attiva, purtroppo alimentata e inconsapevolmente favorita proprio dagli Enti Pubblici che ne dovrebbero curare la incontaminazione, ha presentato, con l’assistenza dell’Avv. Luigi Iosa del Foro Di Campobasso, ESPOSTO alle PROCURE di Vasto, di Lanciano e di Chieti, per segnalare tutti i pericoli che l’utilizzo indisciplinato ed incontrollato del “cantiere” Via Verde Costa dei Trabocchi comporta per i fruitori, e l’assenza di responsabilità in capo agli Enti Pubblici Territoriali che dovrebbero prevenire e vigilare su detti pericoli giornalmente favoriti da
manifestazioni di ogni tipo, autorizzate o tollerate, in capo a Associazioni e sigle varie poste in essere da storici e occasionali opportunisti parassiti del bene pubblico e delle risorse pubbliche.
La Via Verde Costa dei Trabocchi, dichiara la Presidente dell’associazione Sandro Pertini, Veltra Casasanta, è patrimonio di Tutti ma gioiello Abruzzese che Madre natura ha voluto regalarci e va sottratto all’utilizzo indiscriminato e senza regole generali e programmatiche di possibili parassiti del Bene pubblico che, seppure inconsapevolmente, potrebbero aprire la “Pista” all’utilizzo fraudolento di Cosche, Mafie e Ndrine che lo hanno già individuato come un alveo fluviale, marino in questo caso, per lavare e riciclare denari di provenienza illecita.
Ci si deve chiedere, come sia possibile consentire manifestazioni, utilizzo improprio e non programmato di aree, manufatti e pareti della pista ciclopedonale mentre è ancora un cantiere di lavoro non ancora collaudato e senza alcun presidio di sicurezza?
Chi autorizza tali invasioni? La Provincia, i singoli Comuni, La Camera di Commercio Chieti-Pescara che risulta eroghi anche contributi per tali violazioni, oppure lo stesso consorzio di imprese che sta eseguendo i lavori?
In caso di incidenti, specialmente nelle ore notturne, senza illuminazione lungo i tratti scoperti e lungo un tracciato che non ha subìto alcun riscontro di stabilità alle sollecitazioni di ogni tipo, chi ne risponde? In capo chi vanno ricondotte le responsabilità?
L’Associazione Sandro Pertini, proprio a Tutela degli inconsapevoli Amministratori delle Pubbliche Amministrazioni Territoriali, ha chiesto alle Procure di Vasto, Lanciano e Chieti di disporre la chiusura della Pista in assenza dei necessari presidi di sicurezza e certificazioni di attitudine all’utilizzo sollecito e continuativo, attivando altresì indagini per scoprire utilizzi malavitosi del bene pubblico.
Nutre preoccupazione l’Associazione Sandro Pertini che un qualsiasi incidente possa gravemente
danneggiare la reputazione del Gioello UNESCO e patrimonio degli Abruzzesi.
Risulta all’Associazione Sandro Pertini che un Consorzio di investitori di matrice Europea ha finanziato un  progetto globale per la manutenzione, preservazione naturalistica e gestione biocompatibile dell’intero tratto da Ortona a Vasto. E tale consorzio, che pare abbia messo sul piatto oltre 25 milioni di €, anticipandone circa uno per la progettazione in corso da tre anni, con riserbo e rispetto delle Istituzioni, come da notizie stampa, rischia di abbandonare il progetto di finanza presentato alla Provincia di Chieti se non ottiene, in caso di assegnazione a seguito di specifico bando, garanzie di consegna dell’Opera incontaminata da ogni interessenza malavitosa palese oppure occulta, ovvero la consegna dell’infrastruttura funzionale e correttamente collaudata. Sandro Pertini, celebre vacanziere sui Monti Trentini, non avrebbe esitato ad inaugurare il Patrimonio UNESCO COSTA DEI TRABOCCHI, ma previo accertamento della piena Dignità Pubblica della bellissima opera scolpita dalla Natura.

Redazione

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